Nei testi astronomici e matematici in lingua sanscrita veniva usato un modo di espressione dei numeri del tutto unico: invece di ricorrere ai nomi che comunemente esprimevano i numeri da uno a nove (eka, dvi, tri, catur, panca, sas, sapta, asta, nava) i sapienti indiani li avevano indicati con nomi dal valore simbolico. Per ogni numero esistevano numerose parole il cui significato rammentava al lettore il valore numerico considerato. Di conseguenza accade che i simboli numerici sanscriti sono rappresentazioni della natura, della morfologia umana, del mondo animale e vegetale, degli atti della vita quotidiana, di miti e tradizioni, degli attributi delle divinità, delle religioni.
Proprio a questa associazione simbolica altamente creativa è la base su cui poggia il progetto del programma del corso di Yoga 2015-2016 del Centro Ray. A cominciare dal numero uno, per terminare con lo zero (l’ultimo a essere stato inventato e forse il più geniale), ogni pratica mensile sarà dedicata ad un numero prendendo spunto dalle associazioni simboliche che lo riguardano.
Poiché i simboli numerici sanscriti sono rappresentazioni anche della morfologia umana, le pratiche Yoga saranno dedicate di mese in mese a quell’aspetto, parte o funzione del corpo, rispettando la corrispondenza del numero con la sua simbologia. Il programma sarà accompagnato come al solito da brevi dispense che illustreranno via via le caratteristiche del numero a cui si fa riferimento e sarà anche l’occasione per costruire un piccolo glossario sanscrito, naturalmente senza nessuna pretesa di fornire una lista esaustiva delle innumerevoli parole-simbolo.
Buon divertimento!
Per saperne di più:
Ifrah G., Enciclopedia universale dei numeri, Mondadori
Odifreddi P., Il museo dei numeri, Rizzoli
Boncompagni S., Il mondo dei simboli, Mediterranee
Seife C., Zero, la storia di un’idea pericolosa, Bollati Boringhieri