Corso di formazione insegnanti Yoga 2024

Sono aperte le iscrizioni per il nuovo Corso di Formazione Insegnanti Yoga del Centro Culturale Ray che partirà ad ottobre 2024!

Nata nel settembre 2008, la scuola di formazione per insegnanti del Centro Culturale Ray a.s.d. ha l’obiettivo di assicurare una preparazione che permetta ai futuri insegnanti Yoga di riconoscere e rispettare i loro stessi limiti fisici e quelli degli allievi. Il Corso di Formazione Insegnanti Yoga del Centro Ray si prefigge inoltre lo scopo di favorire lo sviluppo di una riflessione personale che permetta agli allievi di comunicare la propria conoscenza e i principi essenziali dello Yoga.

Il percorso della scuola di formazione insegnanti Yoga prevede incontri mensili di una giornata e si svilupperà lungo l’arco di due anni da ottobre 2024 a ottobre 2026. Gli incontri si svolgono solitamente nella giornata del sabato dalle 10:00 alle 18:00, in tutto sono previsti 20 incontri.

Il calendario degli incontri con gli argomenti trattati, è visibile a questa pagina oppure scaricalo in formato PDF

A chi è rivolto il corso di formazione insegnanti Yoga

Il corso di formazione è rivolto a tutti coloro che desiderano acquisire una certificazione ufficiale per poter insegnare Yoga professionalmente, sia a chi desidera semplicemente approfondire la propria conoscenza dello Yoga.

  • Il costo totale per chi desidera acquisire la certificazione è di 1.900€
  • Il costo per chi desidera seguire il corso per arricchimento personale è di 1.200€

In entrambi i casi la quota comprende i libri di testo, le dispense fornite dal Centro Ray e il diploma rilasciato dal Centro Ray. Sono esclusi dalla quota di partecipazione il costo della certificazione nazionale e il tesserino tecnico.

Al termine del corso, previa valutazione del rendimento e superamento delle prove, vengono rilasciati il diploma del Centro Culturale Ray a.s.d. unitamente al diploma certificato CSEN, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la nostra insegnante Antonella scrivendo una email al Centro Ray oppure telefonando allo 022619070. Clicca qui per leggere il programma del corso.

Posted in Formazione Insegnanti, News | Tagged , ,

L’Asana di Ottobre: ANANTA

Nel nuovo programma Yoga 2024-2025 intitolato “Asana – Nome e forma attraverso il mito”, la pratica Yoga sarà costruita attorno ad una particolare posizione Yoga che cambierà di mese in mese. Assieme andremo a esplorare la forma di questi asana e il mito da cui traggono origine.

Ananta: abbandono consapevolezza, equilibrio

Nel vuoto che si forma fra una creazione e l’altra, Vişņu dorme adagiato sopra un gigantesco serpente chiamato Ananta, Senza-fine o Śesa, Residuo. “L’universo intero diventa così un immenso oceano, il dio supremo dorme sulle spire del serpente” (Viṣṇu Purāṇa)

Il Mito di Ananta

Ananta era uno dei figli di Kadru, madre di tutti i serpenti, e di Kāśyapa.
Come forse ricorderete, tra Kadru e la sorella Vinata, madre di Garuḍa, correva una accesa rivalità, poiché Ananta e Garuḍa avevano lo stesso padre… Quando Kadru schiavizzò la sorella chiese l’aiuto di tutti i suoi figli, ma Ananta si rifiutò con decisione definendo vile il comportamento della madre. Kadru si arrabbiò così tanto che lo condannò a morire tra le fiamme del sacrificio di re Janamejaya. Intervenne allora Vişņu che lo salvò ricompensandolo con l’onore di diventare il suo giaciglio eterno.


Mentre nella tradizione occidentale in genere si sottolinea l’antagonismo spirituale fra l’uccello e il serpente, nel simbolismo indiano l’opposizione è rigorosamente un’opposizione fra elementi naturali: la forza del sole contro l’energia liquida delle acque della terra. Vişņu sceglie come suoi compagni il migliore tra gli uccelli, la possente aquila Garuda, e il migliore tra i serpenti, Ananta. Egli è connesso con entrambi a sottolineare la sua Assolutezza, l’Essere Divino che tutto contiene e che abbraccia tutte le dicotomie.

Posted in News

Ripartiamo! Il programma Yoga 2024-2025

L’estate volge al termine, ma un nuovo anno di Yoga sta per cominciare e come sapete al Centro Ray non ci si annoia mai! Ogni anno il programma delle lezioni cambia, con un nuovo tema, un nuovo punto di vista, nuove e vecchie posizioni yoga, nuove storie e leggende legate alla tradizione indiana e non solo.

Anche quest’anno la nostra insegnante Antonella ha dato il meglio di sé, e ha elaborato un programma Yoga ricco e pensato per accompagnarci attraverso le stagioni dall’autunno alla prossima estate, facendo lavorare in maniera organica tutto il corpo. Il titolo è… No, aspettate, ancora un attimo di pazienza!


Prima di addentrarci nel nuovo programma yoga, eccovi due o tre brevi informazioni di servizio:

Ok, dovrebbe essere tutto. E ora eccovi svelato il programma Yoga 2024/2025 del Centro Ray!

*previo raggiungimento del numero minimo necessario di partecipanti

Asana – Nome e Forma attraverso il mito

La parola “simbolo” trae origine dal greco antico, dove il sýmbolon (“segno”) era un oggetto la cosiddetta “tessera dell’ospitalità”, secondo l’usanza per cui due individui, due famiglie o anche due città spezzavano una tessera, di solito di terracotta, simbolo (appunto) di un patto o di un’alleanza. Ognuno dei contraenti ne conservava una parte: il perfetto combaciare delle due parti della tessera era la prova tangibile dell’esistenza dell’accordo.

Il mito

Anche il termine “mito” deriva dal greco: il mithos è “parola, discorso, narrazione, racconto”. Il mito è un’espressione verbale del sacro: riferisce realtà ed eventi delle origini del mondo, storie che trattano degli dei e di esseri
sovrumani che stanno a fondamento e scopo di tutto ciò che esiste. Il mito funge da modello per l’attività umana, per la società degli uomini, per la loro saggezza e conoscenza.

Il mito rende accessibile attraverso le parole ciò che non risulta accessibile per nessuna altra via e le parole
utilizzate sono diverse da tutte le altre in quanto possiedono un’autorità straordinaria che si distingue dal
discorso comune. Il linguaggio del mito non provoca discussione: il mito non dimostra, ma rivela.

E ancora: ogni mito è uno specchio, gli uomini vi cercano la loro immagine, vi si riconoscono. Ogni mito dà l’esempio, propone dei modelli da seguire, determina l’azione. I miti sono androgeni, sposano il giorno e la notte, il cielo e la terra, l’acqua e il fuoco, la pianta e l’animale con l’uomo e con gli dei. Tendono a cancellare la dualità, aspirano a una creatura completa. I miti sono eroici, raccontano le gesta di un eroe civilizzatore. I miti sono divini, gli dei danno loro senso nello spazio e nel tempo, invitano, comandano, tormentano, consolano.

Nama-Rupa

Nella tradizione indù l’individualità è considerata come l’unione di due aspetti, ovvero dai termini nama e rupa, che significano letteralmente nome e forma, generalmente riuniti nell’espressione nama-rupa che abbraccia l’intera individualità.

Nama corrisponde all’aspetto essenziale, descrive le proprietà spirituali o essenziali di detta individualità.
Rupa indica l’aspetto sostanziale, la presenza fisica che manifesta.

Nama è l’idea nel senso trascendentale di archetipo. È il modello ideale che l’artista deve innanzi tutto
contemplare interiormente e, in seguito, dovrà realizzare in rupa, ovvero la sua forma sensibile. Quando “l’idea si è incorporata”, l’opera d’arte incarna perfettamente la combinazione di nama e di rupa.

Ogni asana ha una forma e un contenuto: un’idea di partenza – decido di fare un’asana – e un contenuto corporeo, ovvero la forma anatomica che il corpo deve assumere per realizzarla.
Conoscere i modelli, le forze espresse attraverso i simboli e rappresentate dai miti fa sì che, l’asana, diventi un’esplorazione dell’aspetto cognitivo, emotivo, corporeo. Allora durante la tenuta dell’asana ci saranno l’ascolto, la scoperta di un luogo dove il corpo è composto, la mente focalizzata, le emozioni contenute. In questo modo è possibile andare oltre la meccanicità e l’abilità tecnica, trasformando i movimenti e l’intero corpo in qualcosa di significante in grado di risvegliare energie e capace di aprire la mente alla percezione.

Per questo l’asana è nama-rupa, espressione sia di sostanza che di essenza.

Garuda

Prossimamente seguirà la presentazione della prima “posizione simbolo” che ci guiderà nel mese di settembre, di cui per ora sappiamo solo che è legata al mito di un uccello sacro, noto principalmente per il suo ruolo di “chaffeur” del dio Visnu… Ma di questo ne sapremo di più fra qualche giorno.

Ci vediamo al Centro Ray!

Posted in News