Fra le varie offerte del Centro Ray, esiste la possibilità di frequentare un corso di formazione per diventare insegnanti Yoga, che in questi mesi è giunto alla conclusione di un ciclo annuale. Per questo motivo l’ultimo numero de Il Tappetino (il magazine di informazione e intrattenimento scritto e curato dai Soci del Centro Ray) ha raccolto le riflessioni sullo Yoga delle persone che hanno partecipato a questo percorso e che ora vorremmo presentarvi anche sulle pagine del nostro sito.
Esistono due grandi sfere, una sovrapposta all’altra. La prima sfera si può descrivere con la parola sconnessione, mentre la seconda sfera potrebbe chiamarsi ordine. Mondi oppositi ed estremi dove un certo “Io” si trova avivere diviso tra una parte e l’altra, di volta in volta. E poi esiste quello spazio di intersezione, dove le due sfere si uniscono e ciascuna mette le sue qualità migliori al servizio dell’altra. Questo spazio per me è Yoga. Qualcosa di vasto, nel senso fisico del termine, qualcosa che faccio fatiga ad afferare completamente. Qualcosa che mi aiuta a migliorare, ma del quale ho un timoroso rispetto, come lo si ha per quelle cose che sappiamo essere troppo più grandi di noi, la Natura ad esempio.
Ho iniziato questo percorso di formazione per mettermi alla prova, ma soprattutto per entrare nel profondo della tradizione dello Yoga. Capirne le origini per aumentare la mia consapevolezza nella pratica ed afferrare di questa il più possibile. Una pratica che sembra essere sempre esistita. Sto pensando a questo cammino e a cosa rappresenti per me. Mi vengono alla mente termini quali confronto, approfondimento, condivisione, espansione – della conoscenza sì, ma anche della propria consapevolezza. Un altro termine è parte di questa esperienza che sto facendo: serenità. Poiché lo stare in questo gruppo è così familiare che il ritrovarsi ogni volta è una cosa del tutto naturale. Senza dimenticare che, se è vero che ognuno fa il suo percorso, è anche vero che la strada la stiamo percorrendo assieme. Ed è affascinante che la direzione da seguire ci venga svelata piano piano, di volta in volta, portandoci davvero a lavorare sul concetto di apertura. Continuanando a mettermi in gioco, sto conoscendo. Mi sto conoscendo. Penso che non esista cosa più importante.
– Gaia