Yoga Cosmico (ovvero il programma yoga 2018-19 del Centro Ray) è dedicato ogni mese ad un astro diverso e trae ispirazione dalla storia, scienza, mitologia, simbologia, curiosità e corrispondenze ai pianeti del sistema solare e successivamente alla costellazione dell’Orsa Maggiore.
A dicembre entriamo nella “fase lunare” di Yoga Cosmico, con una pratica dedicata al satellite che da sempre gira sopra il nostro cocuzzolo e che da sempre ha ispirato i poeti, guidato i marinai, strappato sospiri ai sognatori e stuzzicato la curiosità degli scienziati.
L’astro che detta i ritmi dell’uomo
Ma la Luna (la lettera maiuscola è doverosa i questo frangente!) è anche l’astro dei ritmi della vita per eccellenza!
Non c’è dunque da meravigliarsi che domini tutti i piani cosmici retti dalla legge del divenire ciclico: acque, piogge, vegetazione, fertilità. Le fasi della Luna hanno inoltre rivelato all’uomo il tempo concreto e tutta ne scandiscono il suo passaggio.
L’acqua
La Luna inoltre, come sappiamo muove gli oceani, dettando il ritmo delle maree. E a proposito di oceani, secondo un’antica concezione cosmologica indiana la Luna aveva la funzione specifica di generare la pioggia proveniente dall’oceano celeste. Nei Veda, la Luna è in strettissima connessione con le acque e con il Soma, la bevanda inebriante che rendeva l’uomo capace di grandi imprese. Non a caso quindi, la pratica Yoga del mese di dicembre sarà molto legata agli asana che richiamano l’acqua come ad esempio la posizione della marea che sale e che scende, la conchiglia (sankhasana) e il serpente (sarpasana).
La leggenda della lepre lunare
Oltre a queste, una delle posizioni chiave di questo mese sarà sasakasana, ovvero la lepre. Il perché è presto detto! Narra un’antica leggenda di quattro amici animali, che nel giorno sacro buddista di Uposatha (dedicato alla carità e alla meditazione) decisero di cimentarsi in opere di bene. I quattro incontrarono un vecchio mendicante, sfinito dalla fame, e decisero quindi di sfamarlo. La scimmia, grazie alla sua agilità, si aarampicò su un albero per procurare della frutta; la lontra pescò del pesce e lo sciacallo dall’indole un po’losca, rubò del cibo da una casa incustodita. La lepre invece – che non aveva gradi abilità – riuscì solo a procurarsi dell’erba. Determinata però ad offrire comunque qualcosa al vecchio mendicatnte, la lepre si gettò nel fuoco, donando la sua stessa carne. Il vecchio però non era un mendicante qualsiasi, bensì il dio Śakra travestito! Questi, commosso dal gesto eroico della lepre, disegnò la sua immagine sulla superficie della Luna, perché fosse ricordata da tutti.
Questo e molti altri approfondimenti, potete trovarli nelle dispense distribuite gratuitamente ai soci del Centro Ray e naturalmente potete ascoltarli raccontati a voce durante le lezioni da Antonella!