Nella pratica Yoga di marzo succedono un sacco di cose, ma in particolare due!
Innanzitutto, come già avrete intuito dal titolo della news questo mese ci allungheremo un po’, come gli animali quando escono dal lungo letargo dell’inverno anche noi ci stiracchieremo per benino, pronti a risvegliarci con la nuova stagione. La seconda cosa che succede nel mese di marzo, ma non meno importante, è che con le asana contenute in questa pratica ci stiamo avvicinando a concludere il giro delle ottantaquattro posizioni di Śiva a cui era dedicato il programma del Centro Ray di questi due anni!

Di seguito, un paio di esempi delle posizioni che andremo ad affrontare questo mese:

Tadasana – Tada: “montagna” – Posizione della montagna

Tadasana è chiamata anche Samasthiti, da Sama “diritto, in piedi, immobile” e Sthiti “Stabilità, fermezza”. La posizione della montagna è la posizione eretta di base. Nel manteneral è necessario distribuire uniformemente il peso del corpo su tre punti dei piedi: tallioni, base del mignolo e base dell’alluce in modo da sentirsi completamente radicati su solide fondamenta. La montagna più elevata, il Meru, è il luogo di riunione degli dei, secondo il Mahabharata è alta 84000 yojana (350.000 miglia) e profonda altrettanto. Il Meru proietta la sua ombra sui mondi di soopra, di sotto e di traverso; tutti gli uccelli che vi abitano hanno le piume d’oro e il sole la luna e il vento vi girano attorno senza sosta. I suoi giardini sono pieni di fiori e frutti mentre la parte superiore è ricoperta da foreste. Nella tradizione la Signora della montagna è la dea Parvati, figlia di Himavat, il Nevoso, signore dell’Himalaya. Il Meru viene spesso identificato con il monte Kailasa, paradiso di Śiva. Il Meru del corpo umano è la colonna vertebrale.

Konasana – Kona: “angolo” – Posizione dell’angolo

Posizione di riallineamento posturale attraverso l’allungamento asimmetrico della colonna vertebrale e la stabilizzazione del bacino.