Nell’Hathayogapradipika, Gheranda-Samhita e Śiva-Samhita si afferma che le asana create da Śiva sono tante quante gli esseri viventi: ottantaquattro volte centomila. Fra tutte solo ottantaquattro sono importanti, e trentadue sono essenziali.
Naturalmente, non è possibile rintracciare la lista “originale” delle ottantaquattro posizioni di Śiva. Tuttavia, l’ubiquità di questo numero nella tradizione – che ricorre dai Mahasiddha, al Tantra, al numero delle reliquie del Buddha – ne tradisce importanza e carattere simbolico.
Nel corso dell’anno, il programma del Centro Culturale Ray si concentrerà proprio su questo numero e sulle sue connessioni con l’Hathayoga, proponendo una pratica basata sulle posizioni archetipe elencate nelle fonti più antiche, i loro sviluppi e varianti nella pratica Yoga moderna e contemporanea. Si cercherà, dove possibile, di conoscere le particolarità, benefici, simboli e miti a esse associati.
Secondo la cronologia dei Purana, i testi popolari dei saperi e leggende Hindu dei tempi antichi, verso il sesto millennio prima della nostra era, Śiva, colui che fra gli dei regola la vita e la morte degli esseri, avrebbe rivelato agli uomini il modo di superare i limiti della percezione dei sensi, le tecniche necessarie all’equilibrio delle funzioni fisiche e le pratiche per rafforzare il corpo e la mente: lo Yoga.
La tradizione letteraria filosofica e religiosa dello Yoga si compone di un dialogo incessante tra Śiva e Parvati, nel quale, ognuno dei due, a turno, insegna e pone domande all’altro sulla dottrina. Attraverso questo dialogo gli esseri umani ricevono gli insegnamenti sul rituale, sulla natura della Realtà e la realizzazione del Sé.
Yoga non è il risultato, bensì il procedimento, l’insieme delle pratiche attraverso cui raggiungere la realizzazione del Sé. Esistono diversi tipi di Yoga che si distinguono in base alle pratiche e metodi adottati; quello basato sul corpo, conosciuto come Ghatasha Yoga o Hatha Yoga, è trattato nell’Hathayogapradipika, nella Gheranda-Samhita e Śiva-Samhita.
Attraverso una ricerca iniziata qualche anno fa, la raccolta di dati, la comparazione e l’esperienza, si è cercato di comporre un percorso quanto più possibile fedele alla tradizione dello Yoga del corpo. Il programma intitolato “Ottantaquattro volte Yoga” sarà così dedicato anche alla figura Śiva, in qualità di signore dello yoga, partendo dalle origini, seguendo l’evoluzione e i miti che lo rappresentano.
Una selezione della bibliografia di riferimento: